Want to be more creative? Go for a walk

Scopriamo come il movimento alimenta il pensiero creativo

Il grande Aristotele discuteva le sue idee filosofiche camminando avanti e indietro, spesso sotto un colonnato coperto che conduceva al tempio di Apollo. I filosofi che uscivano dalla scuola del grande maestro venivano chiamati peripatetici. Peripatetikos in greco si riferisce proprio all’atto del camminare.

Possiamo citare altri nomi illustri come Virginia Woolf oppure J.J. Rousseau che definiva la camminata come un esercizio semplice e un mezzo di contemplazione. Scrisse addirittura un libro dal titolo “Le fantasticherie del passeggiatore solitario” piccola raccolta di racconti che descrivevano elucubrazioni mentali tipiche delle passeggiate.

Ma camminando fino ai tempi moderni troviamo uno studio dell’università di Stanford che asserisce come il pensiero creativo di una persona migliori notevolmente durante una passeggiata. Da questa ricerca è nato il Ted talk che abbiamo utilizzato per il nostro titolo: Want to be more creative? Go for a walk

Camminare o comunque muoversi, stimola quella che è definita l’attenzione involontaria, quella cioè cui ci avviciniamo senza uno stimolo diretto e quindi con il cervello a riposo e maggiormente pronto a “lavorare” di fantasia. Mentre camminiamo il nostro cervello riesce infatti a ricomporre meglio le idee astratte trovando soluzioni che mai sarebbero venute con ore e ore di scrivania.

Lasciate a casa il telefono, prendete un taccuino e una matita, indossate scarpe comode e consentitevi la piacevolezza di perdervi tra gli alberi di un parco, tra i fiori di un giardino. Restate in ascolto del vostri pensieri: sarete stupefatti dall’energia creativa di una semplice passeggiata.

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