Viaggiare? Si, tra le pagine dei libri

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Avevo in programma un viaggio nella straordinaria Marrakech ma naturalmente l’ho dovuto rimandare. La città marocchina avrebbe accolto il mio stupore per la terza volta. Si, stupore. Marrakech è una città talmente magnetica che ti stupisce ogni volta con qualcosa di nuovo. Non potendo partire ho riletto questo libro di Elias Canetti che vi consiglio caldamente sia se avete in programma una visita alla città, sia se amate viaggiare anche tra le pagine di un libro. La narrazione di Canetti ha una forza travolgente. Ogni riga è un’immagine che appare davanti agli occhi del lettore. A tratti si potrebbe addirittura avvertire l’odore, il rumore della gente che parla, il lento camminare dei ciechi, il fruscio delle vesti delle donne velate, il richiamo alla preghiera. A fine lettura ci si sente inebriati di tutto quello che questa città imperiale, racchiusa tra mura maestose, può offrire. (Marrakech è la più importante tra le città imperiali. Le altre sono Fès, Rabat e Meknès)  Canetti abitò a Marrakech per un discreto periodo. La sua è dunque scrittura vissuta e non immaginata. Reale e non riportata. Tutto il racconto è espresso in una frase: il souk è un fare che esibisce se stesso. Il souk, il famoso mercato di Marrakech, è un’esplosione di colori, odori, parole che si snoda nella Medina, il quartiere antico che risale ai tempi dell’impero berbero. Un fare che esibisce se stesso, una società in continuo movimento, una magia travolgente anche e soprattutto nelle sue contraddizioni. Viaggiare anche attraverso le pagine dei libri è un’esperienza importante e altrettanto totalizzante.

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